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La difesa dello stato patrimoniale della Banca Centrale Europea.

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Sembrano in molti a commentare di continuo la Banca Centrale Europea, la cui difesa del bilancio continua, questa volta da parte di uno dei membri del consiglio esecutivo Lorenzo Bini Smaghi. Alcuni giorni dopo che il suo collega della BCE, Juergen Stark, ha respinto l’idea che il debito periferico della BCE e le partecipazioni collaterali la stiano trasformando in una “bad bank”, Bini Smaghi commenta questa lettura fatta da qualche analista, bollando tali affermazioni come fondamentalmente errate. “Questa argomentazione si basa su un malinteso sul tipo di operazioni condotte dall’Eurosistema e delle misure di controllo dei rischi applicate a tali operazioni”, ha detto in un discorso ad Amsterdam. L’Eurosistema comprende la BCE e le 17 banche centrali nazionali che compongono l’euro.

Gli analisti hanno preso di mira i suggerimenti sull’acquisto di titoli di stato periferici, e le decine di miliardi di euro di prestito alla Grecia ed alle banche irlandesi e portoghesi (prestiti garantiti da titoli di Stato e altri tipi di garanzie), sostenendo che bilancio della BCE è pericolosamente esposto al default greco ed al contagio che ne deriverebbe.

Uno studio condotto dal think tank britannico Open Europe ha stimato che se il valore delle partecipazioni della BCE asset scende solo del 4,25%, “la sua base di capitale intero correrebbe il rischio di essere spazzata via.”

Secondo Bini Smaghi, il capitale e le riserve dell’Eurosistema ammonta a più di 80 miliardi di euro, ragion per cui la BCE è sostanzialmente al sicuro. Se poi vengono aggiunti i “conti di rivalutazione” (ovvero gli utili che possano servire da buffer contro le perdite) il totale sale a circa € 390 miliardi, contro i circa € 1900 miliardi del totale attivo.

Inoltre, la BCE ha un flusso di reddito da signoraggio, previsto dalla stampa dei soldi che fornisce “un ulteriore cuscinetto finanziario”, ha detto Bini Smaghi, e quindi “deve essere considerato nella valutazione del capitale economico di una banca centrale”.

Il peso finanziario della BCE “non può essere pienamente acquisito utilizzando i parametri di adeguatezza patrimoniale, gli stessi che sono applicabili nel caso delle banche private a fini normativi. Questa sarebbe una valutazione eseguita in un modo piuttosto semplicistico da alcuni commentatori,” ha commentato.

Bini Smaghi puntualizza sulle obbligazioni e sulle partecipazioni collaterali: la BCE “non essendo un istituto di liquidità con limiti, è in grado di agire come un buy-side di controparte nei mercati in cui sono in corso le vendite, ed il nostro investimento in questi mercati può essere detenuto fino alla scadenza, in modo che il rischio di default potrebbe solo minacciare il nostro conto profitti e perdite”.

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